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domenica 29 marzo 2009

[PS3] The Wheelman


Vin Diesel è tornato. Con una concomitanza di eventi non certo casuale, il prestante attore americano torna nel mondo dell’intrattenimento in duplice ed esplosiva veste, accompagnando il suo ritorno sul grande schermo nel panni del celeberrimo Dominique Toretto con un gioco da egli ideato e interpretato. Wheelman, in pieno stile Vin Diesel, è una miscela esplosiva di inseguimenti mozzafiato e situazioni incandescenti al limite dell’assurdo, un titolo capace di mescolare la propria evidente impronta arcade con una spruzzatina di elementi free roaming. Sarà anche questo un successo, o gli schermi dei nostri televisori si riveleranno troppo stretti per le ambizioni dell’eclettico stuntman hollywoodiano?

Mi chiamo Milo Burik, e sono il tuo autista


In Wheelman prenderemo il controllo (chi l’avrebbe mai detto) proprio del buon Vin, a sua volta impegnato ad interpretate il ruolo di Milo Burik, agente speciale della CIA dedito più ai fatti che alle parole. Burik è appena arrivato a Barcellona dalla lontana Miami per sgominare un non precisato cartello di varie gang criminali, e per far questo dovrà prima infiltrarsi attraverso i ranghi di quest’ultime, offrendo ai rispettivi boss i propri servizi di insuperabile pilota. Con un canovaccio diventato ormai uno standard del genere, il gioco si dipanerà attraverso una serie di missioni prestabilite, con immancabili cut-scene di introduzione a precedere l’azione vera e propria. Nonostante l’intento di allestire una trama degna di un vero e proprio action movie, bisogna con leggerezza ammettere che trovare un senso logico nell’intreccio narrativo di Wheelman è un’impresa impossibile e decisamente fine a se stessa, con eventi e personaggi a sovrapporsi in delirante caleidoscopio intriso di puro non-sense. Le varie sequenze di intermezzo diventeranno così ben presto un semplice pretesto per mettere mano al voltante e alla pistola, regalando qui e là qualche sonora risata nell’ammirare le iperboliche spacconate di Milo, evidentemente incapace di relazionarsi con un altro essere umano senza insultarlo o prenderlo a calci nei denti.

Qui non siamo a Liberty City baby


La leggerezza e la vacuità della trama mi porta subito a dover sciogliere quello che potrebbe essere un pericoloso equivoco. Wheelman non è (e né cerca di esserlo), un clone di Grand Theft Auto. Nonostante il gioco si basi su un impostazione sostanzialmente free roaming, con una Barcellona liberamente esplorabile in ogni sua via dall’utente, i giochi Rockstar e Tigon Studios non potrebbero essere più diversi. Wheelman è fondamentalmente un gioco di inseguimenti arcade, nel quale il fulcro dell’azione si risolve in completare missioni a suon di sportellate e incredibili stunt a bordo dei più disparati mezzi a due e quattro ruote, il tutto correlato da una serie di attività opzionali in grado di accrescere le nostre abilità di pilota e quelle dei vari autoveicoli a disposizione. Di conseguenza, alcuni elementi tipici di questo genere di giochi nel titolo Midway non sono affatto presenti. Scordatevi ad esempio negozi di abbigliamenti dove poter fare shopping selvaggio, perché qui non esiste nessun locale da visitare, e da buon uomo di legge quale siete vi sarà impossibile rivolgere il fuoco delle vostre armi contro innocenti pedoni, con quest’ultimi ad essere totalmente immuni al piombo fuso. Insomma per farla breve, più che a GTA, Wheelman si rifà all’esempio della storica serie Driver, offrendo un’esperienza cittadina tipicamente on the road, con rare e sparute fasi appiedate disseminate qui e là.

Proprio come ai vecchi tempi

Il titolo Midway si libera volontariamente quindi di tutta quella sovrastruttura e di quegli orpelli presenti nei suoi illustri parenti per presentare un’esperienza di gioco immediata e improntata al puro divertimento. E in questo bisogna dire che riesce in pieno. Quando lo provai lo scorso Agosto a Lipsia i dubbi su sistema di controllo e sul modello di guida erano più di uno, ma in questi mesi i ragazzi di Tigon Studios hanno svolto davvero un lavoro encomiabile, trovando il giusto equilibrio tra facilità di utilizzo e feeling di trovarsi veramente dietro al volante. Guidare in Wheelman è facile quanto tremendamente adrenalinico, con la fisica curata ma volontariamente permissiva ad incitare una condotta spericolata, incentrata sempre sulla ricerca della manovra più spettacolare ai fini di accumulare del prezioso Focus. Ogni azione infatti, dal derapare col freno a mano a far devastazione di tavolini ed edicole col nostro mezzo, ripagherà il giocatore con del Focus, valore da utilizzare poi nel classico turbo o in azioni decisamente più originali e improbabili. Attraverso la mossa speciale Tornado ad esempio, Milo Buric compierà un improvviso testacoda, procedendo in retromarcia per alcuni istanti durante i quali potrà sparare ai veicoli degli inseguitori al ritmo di un ipnotico slow motion, con un sistema di mira potenziata che permetterà al giocatore di sparare direttamente ai pneumatici o al motore delle vetture, con risultati facilmente immaginabili. O ancora: il vostro mezzo è ormai ridotto ad un colabrodo dalle continue scariche di mitra e sportellate dei vostri nemici? Nessun problema. Grazie all’Air Jack, il vostro Milo di quartiere è in grado di saltare in corsa da una macchina all’altra, appropriandosi del veicolo dinanzi a se con un balzo felino e disarcionando on the fly il fu conducente del mezzo, permettendo così di passare all’occorrenza da un pesante tir con rimorchio ad una prestante moto da corsa e seminare con più facilità gli scagnozzi di turno.


Tutti questi elementi finiscono per integrarsi tra loro alla perfezione, facendo di Wheelman un’esperienza arcade di grandissimo impatto e adrenalina, capace di scongiurare il pericolo frustrazione grazie anche ad una serie di oculati checkpoint interni alle varie missioni. Unico neo in tutto questo risultano quindi le fasi appiedate, dove i furiosi inseguimenti lasciano lo spazio a scialbe e poco ispirate sparatorie, nelle quali ad un intelligenza artificiale dei nemici praticamente inesistente fa il paio un sistema di controllo decisamente approssimativo, quest’ultimo sì apparentemente preso di peso proprio da GTA. Fortunatamente però queste sessioni rappresentano soltanto una parte infinitesimale dell’esperienza di gioco, e sono oscurate ancora di più da tutta una nutrita serie di missioni secondarie presenti basate sul lato automobilistico del gioco.

Strada sconnessa

Tecnicamente il titolo in questione presenta alti e bassi piuttosto evidenti. I bassi sono palesemente sottolineati dalle sequenze d’intermezzo, realizzate in maniera davvero dozzinale non solo per quanto riguarda la sceneggiatura, ma soprattutto per quanto concerne modellazione poligonale, animazioni e qualità delle texture. Sorprende riscontrare questi difetti in un gioco che si prefigge di ricreare l’atmosfera tipica di un lungometraggio, eppure la scarsa cura riposta in questo frangente appare netta, aggravata e palesata ancora di più dalla pessima sincronizzazione tra labiale e parlato, con alcune situazione a divenire a dir poco grottesche. Fortunatamente però durante l’azione vera e propria il gioco si riscatta alla grande, fornendo non solo una riproduzione di Barcellona fedele e piuttosto curata, ma mettendo su schermo un gran numero di vetture corredata da una buona interattività dello scenario e da un frame rate assolutamente granitico, inchiodato stabilmente sui 30 fps. Come la grafica anche il sonoro presenta un encefalogramma piuttosto ballerino, con buone musiche e un discreto numero di canali radio presenti a lasciare il passo ad un doppiaggio davvero poco ispirato, dove a risplendere è soltanto la voce cavernosa e convincente del Vin Diesel nostrano.

Commento finale

Wheelman è il classico gioco che non ti aspetti. Prendendo come basi un’impostazione free roaming comune ad altri titoli in commercio, il gioco di Tigon Studios si differenzia nettamente da quest’ultimi per la sua azione adrenalinica a prettamente arcade, dove trama e personaggi sono un mero pretesto per mettere in scena i più spettacolari inseguimenti automobilistici mai apparsi su console. In un certo senso Wheelman è quasi un ritorno alle arcaiche e più profonde origini del videogioco. Scevro da ogni pretesa intellettualoide, la pazza corsa di Vin Diesel elargisce divertimento a piene mani, proponendosi come un ottima scelta per coloro i quali fossero alla ricerca di un gioco immediato ed elettrizzante, privo da qualsiasi fronzolo. Alcuni difetti sono indubbiamente presenti, e si concentrano più che altro nella fasi da giocare a piedi e in qualche sbavatura tecnica di troppo, ma tutto sommato sono vizi minori in un’opera che infin dei conti riesce in pieno nel suo intento. Ovvero divertire.

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