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martedì 16 settembre 2008
[Cinema] The Rocker
Robert Fishman (Rainn Wilson), per gli amici semplicemente “Fish”, è un uomo che vive di rimpianti. Negli anni ’80 era l’estroso batterista di una hair band dal grande futuro, ma fu estromesso dalla formazione per fare posto al figlio del discografico proprio un attimo prima di varcare la soglia del successo. Il Fish di oggi è di conseguenza un ultraquarantenne infelice e frustrato, divorato dal rancore per i suoi ex-compagni, ora star di fama mondiale, che passa da un lavoro saltuario all’altro senza soluzione di continuità nel tentativo di dare un senso alla sua vita. Ma alcune volte il treno per il successo passa due volte, e il nostro batterista riuscirà a staccare un biglietto valido per l’olimpo della musica grazie all’improbabile gruppo del nipote, gli A.D.D., che grazie a youtube passeranno in poco tempo da perfetti sconosciuti a idoli delle folle.
Peter Cattaneo (Full Monty, Lucky Break) ritorna così alla regia e alle commedie dopo un lungo periodo di pausa, e lo fa perdendo all’apparenza buona parte della sua identità. Se infatti in Full Monty la comicità era sempre legata a doppio filo con trama e risvolti di un certo spessore, qui la continua ricerca della risata sembra servire più a riempire quel vuoto lasciato da un intreccio narrativo alquanto debole e che non riesce, o probabilmente neanche ci prova in realtà, a discostarsi dai soliti canoni da fiabetta hollywoodiana. Presenti quindi tutti gli stereotipi e i clichè del genere, dal riscatto dello sbandato e perdigiorno Fish alla presenza di immancabili figure come il nipote timido e grassoccio, il bel tenebroso dal passato tormentato e la ragazza bellissima afflitta da misteriosi e metafisici turbamenti.
Per fortuna però le gag presenti funzionano eccome, con Rain Wilson in particolare a rivelarsi autentico mattatore della pellicola e perfetto nel rivestire i panni del Jack Black di School of Rock e Tenacious D e il destino del Rock (..ops!), con il film così ad offrire due ore di sano e spensierato divertimento nonostante l’insostenibile finale, capace di far rabbrividire per eccesso di melassa persino il più pacioccone tra gli orsetti del cuore.
The Rocker in definitiva, chiarito il filone d’appartenenza e le ambizioni, funziona. Non rivoluzionerà il mondo del cinema e né tanto meno quello del Rock, ma ci strapperà comunque più di qualche sincero sorriso grazie alla sua melodia godibile ed accattivante.
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