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giovedì 4 marzo 2010

[360] Bayonetta


E' forse arrivato il momento del pensionamento anticipato per Dante e Ryu Hayabusa? Bayonetta entra di prepotenza e a piedi uniti nel mondo degli action game di matrice nipponica sbaragliando in un sol colpo tutta la concorrenza, imponendosi come nuovo standart di riferimento per il genere da qui in futuro. Hideki Kamiya (Devil May Cry, Viewtiful Joe, Okami) assesta l'ennesimo colpaccio quindi, ma la sua è una perla che difficilmente andrà incontro al gusto di tutti.

Side A

- La follia.
E' questo il lait motiv di tutta l'opera dei Platinum Games, una follia esuberante e carnevalesca, violenta quanto volutamente kitsch. Bayonetta è un personaggio esagerato, sia nelle sue sproporzionate forme, sia nel suo atteggiamento smaccatamente sexy e predatorio, nel suo stile di combattimento impossibile, fortemente parossistico. Insomma la nostra streghetta è in grado di trasformare i suoi lunghi capelli in enormi demoni con i quali divora e dilania i nemici, oltre a poter evocare sadici strumenti di tortura e con essi ulteriormente infierire sui poveri malcapitati. Inoltre qui si trovano alcuni dei boss fight più incredibili di sempre, con Bayonetta a cimentarsi in titanici duelli con enormi angeli e divinità, in combattimenti che non stupiscono solo visivamente ma anche per le ottime meccaniche di gioco implementate.


- Il sistema di combattimento.
Ovviamente in un action game il gameplay fa da principe, e quello di Bayonetta è probabilmente quanto di meglio si sia visto in questo ambito (parlo di action 3D, perchè in generale per me VJ resta imbattuto). Prendendo come spunto di base Devil May Cry (e del resto l'autore è lo stesso), Bayonetta non opera un mero copia e incolla ma ne perfeziona l'impianto, migliorandone le meccaniche e apportando sostanziali novità, come l'opportunità di avere ben quattro armi diverse attive contemporaneamente e la possibilità di passare da una all'altra on the fly, concatenando così lunghissime e spettacolari combo. Inoltre, schivando all'ultimo istante disponibile un attaco nemico, si attiverà una sorta di bullet time (qui ridenominato Witch Time) durante il quale il tempo attorno a noi rallenterà, permettendo di concatenare combo altrimenti impossibili o superare determinati ostacoli. Il tutto avviene senza richiedere una mostruosa capacità manuale da parte del giocatore, ma solo una discreta dedizione, nervi saldi e, beh quello sì, ottimi riflessi!


- Un gioco per tutti.
Pur non essendo affatto un titolo facile già a livello normal, i programmatori si sono impegnati nel tentare di rendere il più possibile accessibile il gioco ad una larga fascia di pubblico, prendendo in considerazione anche coloro dotati di scarsa attitudine od esperienza con gli action game. Così, oltre a due livelli di difficoltà molto abbordabili, il gioco presenta continui e frequenti checkpoint, item energetici e power up da comprare nell'apposito negozio e la possibilità di continuare all'infinito senza problemi. Certo, usando tutti questi aiuti la valutazione finale attribuita dal gioco al giocatore al termine di ogni capitolo sarà infima, ma così Platinum Games ha dato l'opportunità a tutti i giocatori di portare a termine questa avventura. E' questo personalmente l'ho apprezzato molto.

- Mai un momento morto.
Inoltre, ultimo elemento fondamentale a favore di Bayonetta è il saper sempre mantenere alta l'attenzione del giocatore. Nessun tipo di enigma o di rompicapo quindi, ma sopratutto niente inutile backtracking tra livelli e scenografie già viste e visitate. Qui è un continuo crescendo di battaglie, spettacolari acrobazie e mostruosità angeliche da prendere a sculacciate, e annoiarsi risulta davvero difficile. Almeno finchè si è con il pad tra le mani...

Side B

- ...perchè invece quanto partono le immancabili cut-scene, le scenette di intermezzo, qualcuno potrebbe incominciare a storcere il naso. E neanche poco. Difatti Bayonetta presenta una quantità di filmati non interattivi piuttosto elevati, specialmente nelle prime ore di gioco, e non aiuta che la storia narrata sia del tutto incomprensibile ed idiota. Capita infatti spesso di assistere a minuti di dialoghi privi di senso, e anche le continue provocazioni sexy di Bayonetta alla fine finiscono per stancare, specie quando vanno avanti per quello che sembra un tempo interminabile. Inoltre la totale vacuità della storia scarica completamente l'incentivo al proseguio dell'avventura sul puro gameplay, una scelta che sinceramente ho trovato anacronistica e poco comprensibile visti gli standart odierni.


- Fuochi d'artificio a sprazzi.
Infine, anche se spesso e volentieri Bayonetta è in grado di stupire con i suoi enormi boss, la spettacolarità dell'azione e la sua quasi costante fluidità, in alcuni casi il titolo Platinum Games si imbatte in degli sfondoni mica da ridere. Tanto per essere precisi, il livello in sella alla moto è di una bruttezza epocale, roba che neanche appartiene a questa generazione e farebbe probabilmente orrore anche su console di quella passata. Brutto da non crederci. Inoltre, se l'ambientazione cittadina e quella angelica possono vantare scorci incantevoli e più in generale una cura artistica davvero lodevole, andando avanti nel gioco questa cura sembra via via scemare, arrivando negli ultimi livelli ad una povertà di elementi decisamente deludente.


Insomma, nonostante gli sforzi e l'indiscusso valore, temo che Bayonetta resterà un gioco apprezzabile soltanto da una certa minoranza. L'eccentrica protagonista, la trama demenziale, la realizzazione tecnica altalenante sono tutti elementi che molto probabilmente non troveranno il consenso del grande pubblico. Perchè Bayonetta è un gioco anacronistico. E' puro gameplay. Eccellente gameplay. E con un pubblico sempre pià alla ricerca della cinematograficità, di giochi con trame avvincenti che poi però finiscono per giocarsi da soli, un qualcosa come Bayonetta rischia di risultare tremendamente fuori posto. Una autentica mosca bianca.

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