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venerdì 16 gennaio 2009

[PC] Experience 112


Lea Nichols è rimasta in coma a lungo. Al suo risveglio all’interno di EDEHN, enorme nave mercantile adibita a laboratorio per avanzate e segretissime ricerche biologiche, scoprirà che la realtà come la conosceva un tempo ora vive soltanto nei suoi ricordi. Tutti i suoi colleghi infatti sembrano essere morti o spariti nel nulla, i laboratori sono stati distrutti e la stessa nave è ora invasa da una folta e singolare vegetazione che sembra cingerla in un decadente abbraccio di morte. Per quanti anni la dottoressa è rimasta incosciente? E come è possibile che in tutto questo tempo lei non sia invecchiata neanche di un giorno? Ma soprattutto, cos’è successo dentro EDEHN? Lea è intenzionata a risolvere ognuno di questi misteri, ma per farlo avrà bisogno di una seconda persona, avrà bisogno di voi. Sarete all’altezza dell’arduo compito?

Un “experience” piuttosto singolare


La nota decisamente originale di Experience 112 è che per una volta il giocatore non andrà ad impersonare il protagonista dell’avventura, in questo caso la risoluta Lea, ma verrà invece calato nei panni di un’oscura terza persona, la quale darà istruzioni a Lea mediante l’uso di telecamere e luci. In una sorta di esperimento meta-videoludico quindi sarete, anche nel gioco, l’uomo (doppiamente?) davanti al computer, occupato nella realtà come nella dimensione ludica ad operare attraverso tastiera e vari menù a finestra. L’interfaccia di gioco base sarà pertanto la fedele riproduzione della schermata del computer della sala sicurezza, con voi a destreggiarvi tra le mappe dei vari livelli della nave, l’archivio e la relativa documentazione dell’equipaggio, e soprattutto ad adoperare le telecamere del sistema a circuito chiuso, unico punto d’osservazione possibile su Lea e sugli accadimenti in corso. Di fatto, il giocatore sarà la guida della protagonista, instaurando con lei, col passare del tempo, un rapporto di fiducia e di mutuo soccorso, con la dottoressa pian piano a sbottonarsi sempre di più, rivelando importanti retroscena fino a condividere con voi importanti segreti personali. E’ un escamotage questo che in buona parte funziona, portando il giocatore ad interessarsi di Lea, a prendere a cura le sue sorti e a cercare in tutti i modi di portarla il prima possibile in salvo; che il tutto avvenga anche grazie al design velatamente sexy della protagonista non è che la conferma dell’ottimo lavoro svolto da Lexisnumérique a riguardo.

Che mal di testa

Se quindi le premesse del titolo sono decisamente originali, quello che andremo a fare nel corso dell’avventura lo sarà molto meno. Di fatto il gameplay di Experience 112 si limita alla meticoloso setacciamento di ogni ambiente alla ricerca di indizi ed elementi utili per proseguire, i quali porteranno praticamente sempre alla risoluzione di qualche enigma o gioco matematico. Si può dire anzi che il gioco francese sia tutto qui: esplora una stanza, trova l’elemento utile presente in quell’ambiante, procedi oltre. Il punto di forza però, almeno in teoria, dovrebbe risiedere nei vari problemi da risolvere, sempre molto articolati e complessi e che non faticheranno a mettere in difficoltà anche le menti più allenate. Questo, come detto, dovrebbe essere uno dei punti cardine del gioco, ma a causa di una traduzione distratta e poco precisa si rivelerà ben presto un clamoroso tallone d’Achille e un enorme fonte di frustrazione e scoramento per l’utente.


Ad esempio, uno dei primi rompicapi che vi verrà dato da risolvere riguarda un messaggio crittografato, codificabile, grazie alla parola chiave data, mediante l’utilizzo del complesso cifrario di Vigenère. Ora il sottoscritto ha passato delle ore nel tentativo di risolverlo, passando dal gioco direttamente alla pagine di Wikipedia fino ad alcuni siti di crittografia, per poi scoprire infine da un gaming forum che, per colpa appunto di una traduzione errata, l’enigma era impossibile da risolvere in quanto la chiava di decifrazione presente nel gioco è errata. E saranno proprio i forum di videogiochi il luogo dove passerete la maggior parte del vostro tempo di gioco, continuamente alla disperata ricerca di un modo per uscire dall’ennesimo intoppo o vicolo cieco nel quale immancabilmente incapperete. Infatti, oltre agli errori di traduzione, a mettervi i bastoni tra le ruote ci penserà anche un sistema di controllo largamente impreciso e afflitto da sporadici quanto imprevedibili bug, con Lea che spesso si “dimenticherà” semplicemente di esaminare determinati oggetti presenti in una stanza, portandovi di conseguenza più avanti a restare inspiegabilmente bloccati senza alcun indizio su come e dove procedere. Resta il plauso nel valutare il tentativo di rinnovare le avventure grafiche con qualcosa di nuovo, ma alla riprova dei fatti questo sistema di gioco basato su segnali luminosi e telecamere per far muovere la protagonista semplicemente non funziona, ed è aggravato ulteriormente dal letargico incedere di Lea, capace di impiegare interi minuti per operazioni semplicissime quali possono essere ad esempio il salire su una scala.

Una nave che affonda?


Tecnicamente parlando poi, Experience 112 è un gioco decisamente mediocre. Ambienti piuttosto scarni ospitano personaggi dal conteggio poligonale esiguo e animati in maniera assai rudimentale, con Lea a mancare della plasticità e della naturalezza tipici di un essere umano. Per fortuna però la buona direzione artistica copre in buona parte queste magagne, riuscendo grazie ad un ottimo design a rendere tutto sommato accettabile la cosmesi del titolo. Buono anche il comparto sonoro, capace di coinvolgere adeguatamente il giocatore, e apprezzabili anche i dialoghi parlati, anche se la mancanza del doppiaggio in italiano sicuramente si fa sentire, vista anche l’importanza che ha in un titolo simile il coinvolgimento emotivo del giocatore. Per quanto riguarda i requisiti tecnici, Experience 112 è un gioco piuttosto leggero che non dovrebbe faticare a girare anche su computer un po’ indietro con gli anni, rendendosi così facilmente accessibile ad una larga fascia d’utenza.

Commento finale

Experience 112 si è rivelato un titolo piuttosto controverso. Nonostante infatti i clamorosi problemi del sistema di controllo e i fastidiosissimi errori di traduzione, l’avventura dei programmatori francesi è anche in grado di affascinare e catturare l’utente, attirato come una calamita dall’enigmatica Lea e dagli oscuri misteri celati in EDEHN. A momenti di enorme e quasi incontenibile frustrazione se ne susseguono altri di pura magia, innescando un rapporto di amore ed odio dal quale è difficile uscire. Se dovessi dare un consiglio, direi di andarci con i piedi di piombo. Se siete armati di ferrea pazienza e pronti a sopportare una serie di problemi non proprio minori, allora forse riuscirete ad apprezzare una avventura grafica dalla grande originalità e dalla trama interessante. Altrimenti statene alla larga, perché la tentazione di voler usare il dvd come frisbee potrebbe palesarsi ben presto.


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