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domenica 6 luglio 2008

[Cinema] Rogue il solitario

Quando il suo collega viene brutalmente assassinato insieme alla moglie e alla figlia dallo spietato e misterioso killer Rogue (Jet Li), l’agente dell’FBI Jack Crawford (Jason Statham) giura sulla loro tomba di trovare l’inafferrabile assassino e di vendicare con le sue stesse mani la morte del suo migliore amico. Ma Rogue è come un fantasma, o almeno resta tale fino a quando non ricompare tre anni dopo per infiammare una sanguinosa guerra per il territorio e l’onore tra Chang (John Lone), capo della Triade, e il suo rivale Shiro (Ryo Ishibashi), il temutissimo boss giapponese della Yakuza. Desideroso di chiudere i conti con Rogue una volta per tutte, Crawford si troverà così nell’occhio del ciclone, ma ben presto tutte le sue convinzioni e certezze sul suo acerrimo nemico andranno dissolte come sabbia nel vento, rivelando una realtà ben aldilà di ogni più fervida immaginazione.

Impossibile negare che le aspettative per Rogue Il Solitario fossero alte, almeno rispetto a quelle che di solito accompagnano l’annuncio di un film del genere. Da una parte infatti abbiamo Jet Li, che negli anni si è scrollato di dosso la riduttiva denominazione di erede di Jackie Chan, dimostrando in film come Fearless e Hero di essere non soltanto un formidabile atleta e un esperto di arti marziali unico nel suo genere, ma anche un attore capace e preparato. Dall’altra parte della barricata invece c’è il Bruce Willis del nuovo millennio, quel Jason Statham in grado di guadagnarsi in pochissimo tempo uno status quasi di culto per gli appassionati dell’action, stupendo tutti con le sue esuberanti interpretazioni in The Transporter o lo strepitoso Crank. Dallo scontro/incontro tra questi due pesi massimi era facile aspettarsi qualcosa di epocale, e invece il risultato è un film che difficilmente lascerà un segno, se non come una grande occasione sprecata.

Innanzitutto la regia. L’esordiente Philipg G. Atwell sembra far fatica a discernere un lungometraggio dall’ennesimo video di Eminem o 50 Cent, infarcendo la sua pellicola di veloci spostamenti di camera e cambi di inquadrature, donando al tutto l’estetica patinata e il ritmo tipici di un videoclip Se questa impostazione nelle fasi più statiche sembra anche funzionare, nelle scene action invece risulta a dir poco deleteria, col regista a perdersi letteralmente per strada spettacolari coreografie e pregevoli (quanto sparute) tecniche di arti marziali pur di imprimere ovunque la sua griffe, col risultato di vanificare così il lavoro di stuntman e coreografi. Ed è proprio l’azione il grosso tallone d’Achille di tutta la produzione, tanto che a conti fatti è la trama a risultare, con sorpresa di tutti, la cosa migliore della pellicola. Una volta infatti apprezzato l’intento di offrire un intreccio narrativo difforme dai soliti copioni e con un colpo di scena di sicuro effetto, quello che resta è davvero poco, col film a proporre continue e tediose sparatorie, intramezzate qua e là da qualche fugace inseguimento e da scazzottate degne di un qualsiasi film action all’amatriciana, lasciando così nella disperazione più totale chi si aspettava, giustamente, di vedere impegnati al massimo le due già citate star.

Insomma può esistere un action movie con Jet Li senza che questo dia almeno un calcio volante o faccia qualche acrobazia folle delle sue? La risposta, purtroppo, è un si colmo di tristezza e costernazione.

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