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sabato 27 dicembre 2008

[Cinema] Ember - Il Mistero della Città di Luce


Nel cuore della terra, flebile brilla l’ultima speranza per il genere umano. In un futuro apocalittico ormai piuttosto consueto, l’uomo l’ha fatta di nuovo grossa: stravolta da guerre e distruzioni atomiche il pianeta è ormai giunto al collasso, tanto che l’unica carta rimasta all’umanità per preservare la propria esistenza è quella di creare una città sotterranea, Ember, e abitarla fino al giorno in cui la terrà sarà di nuovo a misura d’essere vivente. Ma molti, moltissimi anni sono passati, e il tempo ha portato via con se sia l’origine che lo scopo di Ember, tanto che ormai gli abitanti della città sono convinti che non esista nulla al di fuori di essa, unica luce in un mondo di tenebre ed oscurità. In mezzo a questo miscuglio di ignoranza, misticismo e cieca obbedienza però due bambini cercano la verità e, sovvertendo ogni legge e imposizione, troveranno infine una via per fuggire dal declino della città ormai morente.


Tratto dal romanzo di Jeanne DuPrau, Ember – Il Mistero della Citta’ di Luce è in parte uno specchio fedele di quegli spettri che agitarono i sogni della giovane scrittrice, nata in un’epoca in cui lo sviluppo sempre maggiore degli arsenali nucleari sembrava preannunciare un’apocalisse ormai imminente. Forte quindi sono temi quali la ricerca della salvezza attraverso la segregazione dal mondo esterno e anche dagli altri individui, ma anche l’impellente necessità di credere ad individui superiori e divini (si pensi ai costruttori) e l’obbedienza incondizionata verso un dittatore, guida e allo stesso tempo carceriere del proprio popolo. Il tutto viene trattato nel film di Gil Kenan però con una certa leggerezza che sfocia spesso e volentieri nella superficialità: la pellicola è difatti chiaramente indirizzata ad un pubblico giovanile, e ben presto le cupe premesse lasceranno spazio ad una sorta di caccia al tesoro dei due protagonisti, che tra oscuri indizi e improbabili marchingegni (ricordando in questo un classico come i “Goonies”) ricomporranno il puzzle che li condurrà alla meta finale. Purtroppo però, nel suo processo di semplificazione di trama e personaggi, a farne le spese sono stati attori del calibro di Tim Robbins, Martin Landau e Bill Murray, qui ridotti a scarne figure dallo spessore infinitesimale e dalla caratterizzazione addirittura macchiettista. L’unica eccezione forse è proprio nel disgustoso sindaco interpretato dal buon Murray, celluloide rimando di come avidità, corruzione e prevaricazione dell’interesse comune siano germi comuni quando si stringono tra le mani le redini del podere.


In questo quadro non sarà quindi una sorpresa constatare che, alla fine della fiera, il vero protagonista del film è Ember stessa: nella sua decadenza, nella sua architettura futuristica così melanconica e fatiscente, nel suo avvolgersi tra le coperte del suo pallido candore spinto da un generatore ormai morente, in tutto insomma questo risiede la vera anima del film, un’umanità in bilico tra un nuovo avvento e il giudizio universale eppure ancora intrappolata nei vizi e negli eccessi di sempre. Ma questo si svelerà solo davanti agli occhi di coloro che vorranno guardare con attenzione. Per tutti gli altri, Ember – Il Mistero della Città di Luce non sarà altro che uno dei tanti film di questo periodo festivo, una passatempo tanto piacevole quanto effimero e passeggero.

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