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giovedì 17 luglio 2008

[360] Ninja Gaiden II


Nella stanza regna un silenzio surreale. Madido di sudore, aguzzo la vista, allerto tutti i miei sensi pronto a scattare come un felino al primo pericolo, mentre digrigno i denti dalla tensione. E’ un attimo. Da un angolo spunta un nugolo di nemici. Nell’aria inizia una vorticosa danza fatta di arti mozzati e ululati di dolore, mentre quadri scarlatti vengono dipinti sulle pareti. La vittoria sembra mia, ma non è così. Da terra qualcosa mi cinge le gamba, una vittima della mia indiscriminata macelleria ancor respira. Si avvinghia a me. Esplode. Game Over.
Ora sono io, seduto sulla sedia di casa mia, ad urlare, a proferire parole indicibili, a maledire il nome di Itagaki e di tutta la sua cricca. Poi mi calmo, prendo un lungo respiro, e riparto. Perché questo, signori, è Ninja Gaiden 2. E se non siete pronti ad impegnarvi come forsennati, a mangiare quintali di polvere prima di riuscire a dominare voi stessi e tutti i segreti dell’arte di un vero ninja, beh allora quello che seguirà non vi piacerà affatto. Per tutti gli altri, affilate pure la katana e tenetevi pronti. Ryu Hayabusa è tornato.

Dov’è la principessa? Ragazzi io senza una principessa da salvare non mi muovo da qua

Il primo Ninja Gaiden fu probabilmente uno dei migliori giochi disponibili per l’originale Xbox, stupendo il pubblico con una grafica al tempo fuori parametro, un sistema di combattimento profondo e appagante e un livello di sfida elevatissimo. Proprio l’estrema difficoltà del gioco risultò il vero spartiacque del titolo, che fu amato alla follia da giocatori più “hardcore”, se così vogliamo chiamarli, ma che fu allo stesso tempo ignorato ed evitato dall’utenza meno appassionata, scoraggiata sin dalle prima battute dall’ostico approccio al gioco. Consci di come questo pregiudicasse la diffusione del titolo a bacini d’utenza più ampi, Itagaki e il suo Team Ninja hanno così deciso di semplificare, almeno all’apparenza, un po’ le cose, presentando sin da subito la possibilità di scegliere un livello di difficoltà più agevole e modificando al contempo alcune meccaniche di gioco. Così, una volta scelto il livello di sfida più adatto alle nostre capacità, ecco che subito veniamo catapultati in mezzo all’azione senza troppi fronzoli, anche perché sulla trama e sui suoi personaggi non è che il gioco ci si soffermi molto. Volendo accennarla un attimo, diciamo che non si sa per quale motivo, probabilmente noia, il solito gruppo di malintenzionati è deciso a distruggere il nostro pianeta evocando l’immancabile megamostro super potente, con noi a dover fermare loro e tutta l’accozzaglia di relativi demoni facendo conto, ovviamente, soltanto sulle nostre forze (una mano in questi casi mai eh). Preparatevi quindi ad affrontare lupi mannari senza museruola a zonzo per Venezia o ninja ed effeminati demoni con base situata dentro la Statua della Libertà. Qualcuno cantava “ci vuole pelo sullo stomaco”.

A quanto me lo fai al kilo il ninja? No troppo, dammi quel cosciotto di demone va

Ma torniamo alle meccaniche di gioco. Pad alla mano, la prima novità che salterà subito all’occhio è l’estrema velocità degli scontri con i nemici, che rispetto al passato adotteranno una condotta molto più aggressiva, optando quindi per un’offesa continua al posto di una tattica più ragionata e attendista. Questa è una strada volutamente intrapresa dallo stesso Itagaki, che ha dichiarato che le continue guardie degli avversari del primo Ninja Gaiden spezzavano troppo l’azione, mentre lui al contrario con questo seguito ha voluto conferire al tutto un fluire assai più snello e adrenalinico. Ma non crediate che per questo il gioco si sia trasformato in uno decerebrato “smanettone”. Anzi, i continui attacchi dei nemici costringeranno il giocatore a fare ben presto la conoscenza di tecniche come la parata, la schivata e il contrattacco, azioni tutti essenziali per avere la meglio sui nutriti gruppi di ninja e demoni che andremo ad affrontare e per aprirsi un varco per portare infine i nostri affondi letali. L’altra rilevante novità di gameplay risiede nella possibilità di amputare gli arti dei nemici, azione non soltanto dall’evidente risvolto scenico (Ninja Gaiden raggiunge livelli di violenza probabilmente unici), ma che al contrario influirà pesantemente anche sulla condotta dei nostri avversari.

Un nemico in questo stato infatti sarà paradossalmente ben più pericoloso di uno con braccia e gambe ancora al suo posto: ormai prossimo alla morte infatti egli non si farà scrupoli ad utilizzare le tecniche più folli ed autolesioniste, come l’avvinghiarsi addosso a noi e lasciarsi esplodere in ultimo grande fuoco d’artificio. Grande attenzione quindi dovrà essere dedicata all’eliminazioni di questi simpatici moribondi, che potremmo giustiziare con una decapitazione e truculenze varie premendo semplicemente il tasto Y. Infine, ultimo ma non per questo meno importate, il gioco offre una varietà di armi d’avvero impressionante e la possibilità di migliorarle in brevissimo tempo, tanto da poter raggiungere il livello massimo con la katana (l’arma di base) già dal secondo schema di gioco. Questo ovviamente non farà altro che incentivare il giocatore a provare tutti gli strumenti di distruzione a sua disposizione, ognuno con la sua nutrita serie di combo da padroneggiare e con particolari punti di forze e debolezza. Tra falci, bastoni lunari, artigli affilati, manganelli e altre diavolerie c’è davvero l’imbarazzo della scelta, con Ryu a trasformarsi in men che non si dica in un’autentica macelleria ambulante, con i nemici a prestarsi il più delle volte al ruolo di povere vittime pronte alla mattanza.

Strignilo..zummolo…damme ‘a quattro. T’ho detto damme ‘a qua
ttro!

Purtroppo però non sono tutte rose, fiori e decapitazioni per Ninja Gaiden 2. Il titolo ha, ahinoi, i suoi difetti, con in particolare un paio a farsi sentire davvero tanto ed ad incidere negativamente un po’ su tutta l’esperienza di gioco. Il più eclatante tra questi è indubbiamente la telecamera e il suo posizionamento, che incredibilmente sarà sempre, e dico sempre, sbagliato, ostinandosi ad inquadrare di tutto tranne che l’azione e i nemici da un’angolatura minimamente accettabile. Il fatto che la telecamera sia posizionabile immediatamente alle spalle di Ryu tramite la pressione del grilletto destro risolve soltanto in minima parte il problema, con il giocatore che a conti fatti dovrà vedersela costantemente con due diversi avversari: quelli presenti di volta in volta su schermo e il folle regista dal gomito sin troppo facile appostato dietro le quinte. E’ difficile esprimere, mantenendosi su toni civili, la frustrazione derivante dal dover affrontare un boss particolarmente ostico mentre la telecamera fa di tutto per nasconderci non solo i suoi attacchi ma persino la sua stessa posizione, con il giocatore quasi ad implorare di ricevere ogni tanto un’immagine accettabile di quanto sta avvenendo sul suo televisore. Altro elemento a discapito del titolo Tecmo è che è frustrante, maledettamente frustrante. Nonostante l’apporto di alcuni accorgimenti inseriti per aiutare il giocatore (citiamo in questo senso i molti save point presenti e il fatto che buona parte della nostra energia ci venga restituita a fine scontro), il gioco presenta ancora passaggi di rara difficoltà, eccedendo spesso in mosse “cheap”, ovvero escamotage apparentemente studiati ad arte per alzare forzatamente il livello di sfida: alcuni esempi a riguardo possono essere talune mosse dei boss finali dal danno a dir poco spropositato, che spesso per di più avverranno sotto forma di prese imparabili e difficilmente evitabili. La frustrazione non deriva quindi soltanto dalla difficoltà in sé e per sé, ma dalla sensazione che a volte si muoia non per propri errori, ma per una commistione di fattori al di là del nostro controllo.

Infine un accenno al comparto grafico. Ninja Gaiden 2 usufruisce probabilmente delle migliori animazioni mai viste in un gioco del suo genere, dando a Ryu un dinamismo e una fluidità impareggiabili e riuscendo nel difficile tentativo di unire la leggiadria e la grazia dei ninja ad una efferata brutalità, creando così un mix distonico ma estremamente riuscito. Per il resto, il Team Ninja ha proseguito imperterrita con la sua scelta grafica di optare, a fronte di un impiego di poligoni sicuramente notevole, per una scarsezza di effetti speciali alquanto anacronistica, che coniugata ad una scelta di texture decisamente monocorde conferiscono al look del gioco un sapore artefatto, finto, quasi di plastica. Il che, come detto, è proprio nello stile di Itagaki e compagni. Apprezzabile o meno, quello che è certo è che il titolo non stupirà come il suo predecessore dal punti di vista tecnico, allontanandosi dalle vette grafiche di queste generazione anche a causa di qualche piccola ed occasionale sbavatura nel framerate.


Commento finale

Ninja Gaiden 2 è esattamente come il suo creatore e padre spirituale Tomonobu Itagaki. O si ama o si odia. A fronte infatti del miglior sistema di combattimento mai realizzato per un action game e ad un livello di sfida sempre ai massimi livelli, abbiamo una gestione della telecamera davvero lacunosa ed irritante ed una certa ripetitività di fondo. C’è chi troverà i vari boss di fine livello estremamente agguerriti e stimolanti e chi invece ne recriminerà l’abuso di tecniche a suo avviso scorrette; di fronte alle difficoltà sempre crescenti alcuni troveranno lo stimolo per superarle, altri getteranno esasperati la spugna. Nonostante il tentativo di avvicinarsi ad un pubblico più variegato, una volta tirate le somme Ninja Gaiden 2 dimostra di essere indirizzato ancora una volta a quelli che avevano già amato alla follia il primo capitolo. Se affrontare decine di volte uno stesso passaggio alla ricerca della giusta strategia non vi spaventa, se siete pronti ad impiegare ore ad imparare tutte le tecniche e le combo indispensabili per avere la meglio sugli avversari più coriacei non vi fa vacillare, allora fatevi avanti. Altrimenti il consiglio è voltare lo sguardo verso un prodotto più accessibile.


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