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giovedì 4 dicembre 2008

[360] Shaun White Snowboarding


Quella dei giochi dedicati allo snowboard è un’onda lunga che viene da lontano. Il primo titolo ad imporsi al grande pubblico fu probabilmente il Cool Boarders targato UEP System, che nel 1996 approdò sulla primo genita Sony e riscosse un successo tale da dare il via, di lì a poco, ad una serie di vari seguiti uno più fortunato dell’altro. Più recentemente poi, l’Amped di casa Microsoft ma soprattutto l’esplosivo SSX targato EA hanno definitivamente affermato il genere come uno dei più apprezzati dal grande pubblico in ambito sportivo, e di conseguenza sarebbe stato logico aspettarsi, con l’avvento dell’attuale next-gen, un ennesimo proliferare di titoli con protagonisti una montagna scoscesa e folli a bordo di tavole pronti sfidarsi all’ultimo trick. E invece nulla. Per qualche ragione a noi ignota niente di tutto questo è accaduto, e lo snowboard è improvvisamente sparito dalle nostre console. Almeno fino ad oggi. Con Shan White Snowboarding infatti Ubisoft monta sulla seggiovia e punta diretta alla cima più alta, con tutta l’intenzione di imporsi, in un campo sgombero da rivali, come l’unica alternativa possibile per gli amanti del genere. Ma sarà una prestazione da medaglia d’oro, o il team canadese incapperà in una rovinosa caduta?

Se la montagna non va da Maometto…prendi la seggiovia


La prima cosa che si nota subito del titolo Ubisoft Montreal è la sua impostazione di base totalmente difforme dalla norma. Se infatti i titoli del genere ci avevano abituato a discese secche contro avversari o con l’obiettivo di eseguire il maggior numero di trick, o con quelli di tagliare per prima il traguardo, qui i programmatori hanno optato per un approccio ormai in voga un po’ ovunque, ovvero l’immancabile free roaming. Eccoci quindi con a disposizione un’intera montagna (anzi in realtà ben quattro, poste rispettivamente in Europa, Alaska, Utah e Giappone) liberamente esplorabile dal giocatore, che potrà così usufruire di varie seggiovie o di un comodo passaggio in elicottero per raggiungere la cima, con addirittura l’opzione di slacciarsi lo snowboard e lanciarsi in un improbabile e faticosissima camminata. Ed è questa una caratteristica da non trascurare, perché grande risalto è stato posto proprio sull’esplorazione da parte del giocatore di questi enormi parchi giochi innevati, con le montagne così a celare numerose discese, velocissimi tratti ghiacciati e spericolati fuori pista dove non saranno rare folli discese nel disperato tentativo di non farsi inghiottire dall’arrembante valanga alle nostre spalle. Seconda caratteristica peculiare di Shaun White Snowboarding è poi la completa integrazione della componente multiplayer nell’esperienza per singolo giocatore: ricalcando in questo modo quanto visto già in Burnout Paradise, sarà possibile da un momento all’altro passare dalla discesa solitaria a quella di gruppo semplicemente sostando in determinati punti di interesse e sfidarsi immediatamente, grazie ad un sistema di match making piuttosto rapido, in competizioni con amici e avversari provenienti da ogni parte del globo.

Anche la libertà ha il suo prezzo


Se quindi sulla carta l’impostazione del gioco parrebbe indubbiamente vincente, al riscontro dei fatti ben presto i primi nodi verranno a palesarsi. Il primo, grande elemento di rammarico è la scarsa quantità e diversificazione delle competizioni proposte dal titolo Ubisoft, limitate a classiche gare di velocità, half pipe e gare di trick nel contesto di snow park e strutture simili. Nonostante infatti la notevole ampiezza delle discese innevate, le gare saranno sempre presenti in numero piuttosto esiguo, e quando scoprirete che buona parte di esse saranno riservate esclusivamente alla modalità multiplayer, un primo e fastidioso moto di sconforto comincerà a manifestarsi anche nel più inguaribile degli ottimisti. Il team canadese sembrerebbe di fatto aver puntato più sull’invogliare il giocatore ad esplorare l’ambiente intorno a se (come palesato dalle varie monete da raccogliere sparse per tutta la distesa innevata), quasi a voler riprodurre il vero spirito celato dietro un gruppo di amici snowboarder che si appresta a vivere la montagna in compagnia: un intento indubbiamente originale ed interessante, ma che sembra non funzionare a dovere quando in realtà si è seduti in tutta comodità davanti ad un televisore. Altro elemento di forte perplessità è il sistema di controllo: a metà tra un approccio realistico e uno più user friendly, Shaun White Snowboarding rifiuta gli eccessi di tecnicismo di un Amped ma si tiene anche lontano dalle adrenaliniche vette di iper realtà toccate da un SSX, scegliendo una via di mezzo che non convince in quanto accomuna semplicità ad una scarsezza di abilità e trick eseguibili piuttosto castrante. E’ proprio nella ricerca di un’identità che il titolo si smarrisce. Privo delle potenti dosi di adrenalina dei titoli più spericolati e sviscerato di qualsiasi voglia tecnicismo, il titolo Ubisoft presenta discese accomodanti, facili, innocue, una simpatica scampagnata invernale a bordo di docili e mansueti snowboard, sviscerando questo sport di buona parte delle sue qualità più accattivanti.

Sono Altair, ed esigo subito una tavola

Le ultime parole vogliamo infine spenderle sul lato tecnico del gioco. Dal punto di vista sonoro, nonostante un non proprio eccelso doppiaggio in italiano, Shaun White Snowboarding può farsi forte di una colonna sonora di assoluto livello, con artisti del calibro di Audioslave, Incubus e Bob Dylan, offrendo un ottima selezione di brani rock, indie e punk. Meno convincente purtroppo il reparto grafico. Nonostante l’ottima realizzazione del manto innevato e in generale del feeling di stare veramente scendendo sul bianco dorso di una montagna, per il resto il gioco presenta una cura del dettaglio davvero minima, con edifici ed elementi di contorno mal realizzati o addirittura appena abbozzati che stridono e sviliscono fortemente tutta l’impostazione free roaming alla base del gioco. Pollice verso anche per la realizzazione dei modelli poligonali, davvero grezzi e mal animati, elemento questo decisamente sorprendente visto che il motore grafico in questione è quello che al tempo mosse quella meraviglia di Assassin’s Creed. Se a tutto questo si aggiunge una fluidità non proprio eccelsa, incapace di restituire come dovrebbe la sensazione di velocità derivante dal lanciarsi a folle velocità dalla vette di una montagna, sarà chiaro che il quadro che ne esce non è certo dei più rosei.

Commento finale

Gettandosi in un’arena al momento priva di rivali, l’intenzione di Ubisoft era di proporsi, con il suo Shaun White Snowboarding, come l’unica alternativa possibile per i fan di questo spettacolare sport. Peccato che, a fronte di alcune idee sicuramente positive, il gioco soffra di diversi e non trascurabili difetti, che vanno da un sistema di controllo eccessivamente semplicistico e limitato ad una realizzazione tecnica decisamente non al passo con i tempi. Ma quello che più manca al titolo canadese è l’identità: a metà tra l’arcade e la simulazione, Shaun White Snowboarding tentenna tra le due opzioni restando infine nel mezzo, col risultato di scontentare sia i giocatori alla ricerca di un titolo frenetico e adrenalinico e sia quelli alla ricerca di una sterminata lista di trick e acrobazie da imparare a memoria. Un’occasione sprecata.

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