Have an account?

lunedì 10 novembre 2008

[360] Fable II



“Da bambini, durante i lunghi inverni di Bowerstone, io e mia sorella eravamo soliti guardare per ore l’imponente e maestoso profilo di Castel Fairfax, che dall’alto troneggiava su tutta la città come un benevolo sovrano. Era meraviglioso. Al tempo ci sembrava che ci bastasse osservare per un po’ la fioca luce che si intravedeva danzare dalle antiche vetrate per sentirci avvolti in un caloroso abbraccio e in un attimo, d’improvviso, sparivano freddo e fame, e non eravamo più due poveri orfanelli ma i felici figli del Conte. Non desideravamo altro che poter vivere anche noi tra le mura di quel fantastico castello, ma non sapevamo a cosa il nostro desiderio ci avrebbe condotto…
Sono passati molti inverni da allora. Mia sorella non c’è più, uccisa per via dello stesso sangue che ora scorre nelle mie vene, il sangue degli Eroi, ed è su di esso che ho giurato di vendicarla, di far pagare a Lucien il prezzo di tutte le sue malefatte e di portare finalmente la pace tra le terre di Albion. Ma le cose non sono mai così semplici come appaiono. Mi trovo a gestire un potere enorme, la gente mi insegue per strada implorando d’aiutarla, altri mi adorano e infine taluni mi temono, scappando terrorizzati al mio passaggio; dalla mie scelte derivano conseguenze che neanche io so prevedere con certezza e spesso, guardandomi allo specchio, non riesco a capire se quello che vedo riflesso sia un angelo oppure un demone. Da fanciullo ero convinto che non ci fosse niente di meglio di una fiaba. Ma era ben diverso ascoltare quelle storie fantastiche dal viverle in prima persona. E quella che sto ora scrivendo io con le mie gesta, di questo son sicuro, di certo non è una fiaba adatta ai bambini.”

Estratto del Diaro di un Anonimo Eroe


Il mondo nel pugno della mia mano


Dopo quattro anni Peter Molyneux ci riprova. Sebbene il primo Fable fosse indubbiamente un buon gioco, l’opera di Lionhead Studios fu schiacciata dall’enorme hype montato nel corso del tempo e da tutta una serie di promesse che infine non furono mantenute. Ora con questo seguito i programmatori, pur avendo mantenuto un profilo decisamente più basso in fase di promozione, non hanno certo fatto mistero di voler rimediare a tutte le mancanze che affliggevano il capostipite della serie, realizzando in tutto e per tutto un gioco che riuscisse a contenere tutti gli elementi caratterizzanti l’originale visione. E, almeno per buona parte, si può dire che ci siano riusciti. Una volta infatti conclusa la fugace fase dell’infanzia (poco più che un breve tutorial atto ad introdurre alcune funzioni base del gioco), il primo approccio che si ha con Fable II è decisamente disorientante, e questo lo si deve al fatto che, davanti ai nostri occhi, si apriranno ben presto un mare di possibili scelte e di vie da seguire. Fermi ad ammirare il via vai di passanti nel centro della piazza del mercato di Bowerstone, potremmo così decidere di far qualche soldo lavorando presso il vicino fabbro (o di rubare dalla cassa del vicino fabbro!), di spaccare la legna o di servire alcol agli avvinazzati e poi investire il guadagnato in case o nella compera di negozi, cercando pian piano di costruire un personale impero economico. E ancora, i più malvagi tra voi potranno trovare pane per i loro denti nel lavorare come freddo assassino o nel rivendere persone innocenti come schiavi, mentre per i più romantici ci sarà la possibilità di far innamorare una ragazza (o anche un ragazzo) e di avere con loro una famiglia e anche dei figli.
Perché la particolarità di Fable II non risiede tanto nella nutrita schiera di side quest presenti ma nel semplice e allo stesso tempo appagante sistema di relazioni esistente tra noi e i vari npc che popolano le lande di Albion. Potenziando e amplificando notevolmente infatti quanto già sperimentato col primo episodio, il giocatore sarà così in grado di rivolgersi agli altri mediante tutta una serie di espressioni, che vanno dall’apprezzamento allo scherno fino a bizzarre opzioni come il chiedere l’elemosina o il fingersi morto, creando così di fatto una possibilità di interagire con la popolazione unica nel suo genere, ricordando sotto questo punto di vista prodotti decisamente differenti come ad esempio The Sims. Quello che ne deriva è un mondo che, forse per la prima volta in un rpg, sembra davvero godere di vita propria e allo stesso tempo reagire attivamente alla nostra presenza, con la gente a commentare ogni nostra impresa eroica o malefatta, a deriderci se sovrappeso o ad adorarci incondizionatamente qual’ora in forma e vestiti di tutto punto. Le opzioni e le situazioni nelle quali si può incappare in Fable II sono davvero infinite e non basterebbe il più lungo dei papiri per descriverle tutte, ma basti dire che, nonostante la sua semplicità, non sarà raro voler incominciare una nuova partita spinti dalla classica domanda “e se mi fossi comportato in maniera diversa?".

Una fiaba adatta a tutti..forse anche troppo

La semplicità è una caratteristica che contraddistingue anche il sistema di combattimento e lo sviluppo delle abilità del proprio eroe. Con tre tasti adibiti rispettivamente ad attacchi all’arma bianca, colpi ranged e incantesimi, il combattimento in Fable II risulta essere estremamente intuitivo e scorrevole mantenendo al contempo un minimo di profondità, come sottolineato da mosse più avanzate come la possibilità di eseguire combo o di contrattaccare gli attacchi nemici premendo il tasto al momento giusto. Anche la gestione del nostro alter ego risulterà estremamente semplificata: l’equipaggiamento infatti consisterà solo in armi da mischia e ranged, con gli indumenti a rivestire un mero ruolo estetico (scelta questa spiegata dal non voler costringere il giocatore a indossare una determinata armatura per riceverne dei bonus in combattimento), mentre la crescita dell’eroe sarà affidata a tre statistiche basi incrementabili mediante l’esperienza raccolta dall’abbattimento dei nemici. Tutto insomma è stato fatto affinchè il gioco risultasse il più possibile accessibile ad una grande e difforme fascia di pubblico, e nonostante il pregevole intento questo ha comportato qualche effetto collaterale, riscontrabile in particolare nel livello di sfida, davvero molto basso, e in una certa penuria di armi ed incantesimi, elementi questi che potrebbero far storcere un po’ la bocca a qualche giocatore più smaliziato. Altri elementi davvero poco convincenti sono la durata e la qualità narrativa della quest principale (che in particolare soffre nel finale del così detto “effetto Halo 2”, e qui chi ha giocato il titolo Bungie capirà bene) e tutta una serie di piccoli bug sfuggiti in fase di testing che, in alcuni casi, potrebbero rivelarsi davvero fastidiosi. Inoltre, nonostante l’aggiunta del cane sia una presenza deliziosa e l’animaletto reagisca in maniera veramente sorprendente alle nostre azioni, mi sarei aspettato onestamente qualcosa di più da questo aggiunta tanto enfatizzata da Molyneux nei mesi antecedenti all’uscita del gioco visto che, a conti fatti, il nostro fidato segugio si limiterà per la maggior parte del tempo a fungere da semplice strumento per il rinvenimento di tesori e beni sotterrati e ad abbaiare in presenza di nemici.


Ma quanto parli!?

Tecnicamente infine Fable II, nonostante non sia mostro pulsante di poligoni ed effetti a tutto spiano, riesce comunque ad incantare l’occhio del giocatore grazie ad una direzione artistica deliziosa e ad una gestione in tempo reale dell’illuminazione e del ciclo giorno/notte semplicemente magnifica, regalando senza ombra di dubbio i più bei tramonti e le più incantevoli albe mai viste fin’ora in un videogioco. Molta cura è stata poi riposta negli incantesimi, davvero convincenti, mentre fa un po’ storcere il naso l’esiguo numero di skin usate per gli npc e una certa legnosità in alcune animazioni, specie quelle concernenti il combattimento all’arma bianca. Vero tallone d’achille del comparto tecnico sono però i caricamenti presenti all’ingresso di ogni zona, apparsi decisamente lunghi e in alcuni casi persino ingiustificati, specie durante le fasi concernenti lo sviluppo della trama. Assolutamente sbalorditivo è invece il comparto sonoro, dove a musiche d’atmosfera fa il paio un doppiaggio italiano mastodontico per qualità ma soprattutto per quantità del registrato, tanto che dopo oltre trenta ore spese nelle terre di Albion ancora adesso ci capita di ancora di trovarci sorpresi di fronte ad un esclamazione inedita o una frase mai sentita prima. Inoltre, qual’ora ci fosse qualche convinto anglofono tra di voi, online è possibile scaricare gratuitamente l’intero parlato in lingua originale. Chapeaux!

Conclusione

Si può dire che Fable II abbia centrato in pieno il suo obbiettivo. Inserendo tutte le caratteristiche assenti al tempo nel suo progenitore, il titolo Lionhead Studios ci cala questa volta in tutto e per tutto nei panni di un eroe, liberi di scegliere il nostro cammino e di influenzare come meglio ci aggrada il mondo circostante. L’estrema accessibilità del titolo consentirà anche ai non avvezzi al genere di divertisti senza alcun problema, mentre i gamer più “hardcore” avranno pane per i loro denti nel testare affondo ogni possibilità offerta dal gioco e nella ricerca di tutti i segreti e armi leggendarie presenti. Certo qualche difetto resta, con in particolare la quest principale a dimostrarsi davvero deboluccia sotto ogni punto di vista.

0 commenti: